L'Arcano
XVII rappresenta una donna nuda inginocchiata sotto un cielo
stellato, il primo essere umano a comparire nudo nei Tarocchi,
prima degli Arcani XVIIII, XX e XXI. Con esso comincia l'avventura
dell'essere che è giunto allo stato della purezza, del
distacco. La donna rappresentata nella Stella non ha, quindi,
nulla da nascondere. Il gesto della donna, piegata su un ginocchio,
ricorda l'atto di adorazione che gli antichi rivolgevano agli
dei versando nel fuoco o nell'acqua una coppa di vino. Il suo
ginocchio posato per terra può essere anche un segno
di ancoraggio: ha trovato il suo posto sulla Terra ed entra
in comunicazione con il cosmo. Nella numerologia dei Tarocchi,
il 7 è il grado più elevato dell'azione nel mondo:
vi sono molti punti in comune tra la Stella e il Carro: entrambi
affondano le radici nella terra, sul baldacchino del Carro splendono
dodici stelle che indicano il suo legame con l'universo. Ma
se il Carro penetra nel mondo come un conquistatore, la Stella
agisce sul mondo irrigandolo, nutrendolo. I seni nudi rimandano
alla lattazione, e si potrebbe vedere nelle stelle un'allusione
alla Via Lattea. Le stelle che sono otto, numero della Giustizia
e dell'equilibrio, dell'armonia cosmica al cui ritmo vibrano
tutte le creature, ci indicano che si è raggiunta una
perfezione: la perfezione del dono. La donna versa da due anfore
due liquidi: uno, che sembra sgorgare dal sesso ed è
versato dalla mano sinistra, cade sulla terra; l'altro è
versato dalla mano destra nell'acqua che formerà, nella
carta seguente, la pozza d’acqua da cui emerge il gambero
della Luna. Vi si può vedere l'immagine dell'acqua spirituale
(gialla) e di un'acqua sessuale o istintiva (blu) che nutrono
insieme l'ambiente circostante. È possibile che una delle
anfore sia ricettiva e capti l'energia del fiume azzurro, mentre
l'altra vi versa una luce stellare. I fluidi vitali riscaldati
dal fuoco tartareo del Diavolo e dal fuoco celeste della Casa
di Dio, tornano alla natura per fecondarla: la potenza seminale
del Sedici qui è completamente dispiegata, manifestata
nei suoi effetti.
Inoltre, bisogna notare che le anfore sono dello stesso colore,
cioè i due aspetti della polarità che si sono
già unificati a un livello profondo ora, in modo manifesto,
esercitano il loro influsso sulla natura esterna, sul corpo
e sui fluidi psichici.
Sulla fronte della donna, la luna arancione suggerisce l'intelligenza
trasformata in saggezza ricettiva, che le permette di trasmettere
la forza universale che l'attraversa, simboleggiata dal cielo
stellato. Ma è anche un essere di carne, che fa parte
della natura: sul suo ventre tondeggiante, il segno che si vede
all'altezza dell'ombelico suggerisce il germe di una vita. Irradia
fertilità, intorno a lei spuntano alberi dalle fronde
arancione. Quello che la Stella riceve dall'alto lo riversa
sulla terra per fertilizzarla. Qui il cammino itinerante del
Matto, energia primaria, si ferma per cedere il passo a una
comunicazione con l'umanità. L'essere generoso diventa
fonte inesauribile che dà e riceve in un medesimo movimento
di purificazione. A mano a mano che svolge la propria azione,
fertilizza e schiarisce il paesaggio, terra, sabbia, alberi,
acqua. La grande macchia nera che appare nell'Arcano XIII e
diventa il fondamento misterioso dell'Arcano XV trova qui un'espressione
sublime nella forma di un uccello che, in cima a un albero,
si prepara a spiccare il volo verso il centro nero delle stelle.
La forza che scaturisce dal centro dell'universo, simboleggiata
dalle stelle, scende verso l'essere umano, purifica la terra
e ritorna all'universo, in un movimento di eterno ritorno. La
figura dell'uccello può anche ricordare l'araba fenice
che rinasce dalle proprie ceneri (ritroviamo questa figura nel
Due di Coppe e nel Quattro di Denari). In questo senso, la Stella
è il canale dell'infinito e dell'eternità.
Simbolicamente, la Stella rappresenta la guida spirituale che
ci portiamo dentro, collegata alle forze più profonde
dell'universo, alla divinità. E lo sconosciuto che abbiamo
dentro di noi e in cui possiamo avere fiducia: la nostra "buona
stella".
La Stella indica, infatti, la Speranza. Dopo il crollo della
Torre bisogna sperare. Ricordiamo che la speranza è una
virtù che produce un irraggiamento come le altre due
che le sono tradizionalmente abbinate: la Fede e cioè
il Tre, l'Imperatrice, e la Carità o Amore che è
poi la sesta carta dei Tarocchi, l'Innamorato.
Interpretazioni carta al diritto:
La Stella indica sempre una situazione particolarmente favorevole
al consultante, che può contare su protezioni ed aiuti
celesti. Indica il punto d'arrivo, la conclusione di ciò
che è stato fatto in passato, la realizzazione degli
sforzi compiuti: una soddisfazione, una ricompensa, una concretizzazione
dei sogni e delle speranze oppure un nuovo inizio, una nuova
prospettiva da cui ripartire.
Dal punto di vista affettivo indica un amore romantico ma non
privo di profondo coinvolgimento fisico; un futuro sentimentale
felice; una nascita, amici sui quali il consultante può
contare.
Dal punto di vista professionale indica un lavoro a contatto
con il pubblico e con ottime possibilità di successo.
Può rappresentare anche una persona equilibrata e disinteressata
alle questioni materiali, che sa dare buoni consigli.
Interpretazioni carta al rovescio:
Con il capovolgimento della carta, la fortuna si trasforma
in sfortuna, il momento favorevole da non lasciarsi scappare,
in un periodo difficile, privo di occasioni. Si tratta in genere
di una condizione di disagio su tutti i fronti, contrassegnata
da speranze frustrate o almeno non ancora realizzate. L'attesa
è lunga e il consultante, troppo sicuro di sé
e troppo poco ragionevole, fatica ad adattarvisi; può
allora manifestare atteggiamenti contraddittori: azioni imprudenti,
ostinazione, rigidità mentale; rifugiarsi in fantasticherie,
nell'apatia, nella pigrizia, nel pessimismo.
Dal punto di vista affettivo indica freddezza nella coppia,
incomunicabilità, disinteresse reciproco. Dal punto di
vista professionale indica insoddisfazione, lavoro frustrante
e mal retribuito.
Può indicare una persona fredda e falsa; un individuo
mediocre che si reputa un grande artista.
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