L’Appeso,
nei tarocchi di Marsiglia, è raffigurato da un uomo di
giovane età con le mani legate dietro le spalle e sospeso
per la caviglia destra, con una corda robusta, a una trave che
poggia su due rami. L'Appeso, Arcano XII, corrisponde al secondo
grado nella seconda serie decimale, ed è l'equivalente
della Papessa nella prima serie. Come lei, indica uno stato
di accumulo, di sosta o di reclusione. Come la Papessa, si è
allontanato dal mondo degli uomini cui viene unito soltanto
dalla corda che lo lega alla trave. A partire dall'Arcano XI
tutti i numeri compiono una discesa verso la fonte della forza
originaria, verso gli abissi dell'inconscio. L'Appeso obbedisce
a tale attrazione verso il basso e, per la sua natura cumulativa
(il grado 2), esprime una sosta totale, appeso a testa in giù,
con i capelli che ricadono verso le profondità quasi
a volervi mettere le radici. Se la Papessa sta covando, l'Appeso
viene covato: entra in gestazione per far nascere il nuovo essere.
Sospeso tra il Cielo e la Terra, aspetta di nascere. La forca
è formata da due alberi dai rami tagliati: gli alberi
sono piantati su due zolle di terra verde tra le quali c'è
l'abisso nel quale l'Appeso cadrà quando il suo supplizio
sarà compiuto e il sacrificio consumato; però
se si rovescia la carta sembra che le due zolle dì terra
verde siano le chiome degli alberi, quasi a indicare che l'uomo
è un albero con le radici nel cielo. Mai come in questa
carta è evidente che ciò che è in alto
è come ciò che è in basso e viceversa.
Il giovane ha la testa rivolta verso il basso, le mani legate
dietro la schiena in segno di sottomissione. Tuttavia, stranamente,
il suo volto è sereno, non esprime rabbia, dolore e tutta
la gamma di sentimenti che potremmo aspettarci da uno nella
sua condizione. L’Appeso è sereno, ha addirittura
sul viso un'espressione di estasi che va al di là di
tutto quanto gli sta capitando. Si tratta di una sottomissione
al mondo visibile ed esterno; forse, più che di una sottomissione,
si tratta di una inadattabilità o di una rinuncia ad
esso. L'Appeso è sereno perché abbandona la sua
personalità esterna, egoistica.
La forza del leone, che era stata assorbita nell'Undici, viene
restituita nel Dodici, l'essere umano si lascia andare capovolto
rispetto alla precedente posizione. La carta dell’Appeso
segue la carta della Forza non per caso ma per indicare che,
dopo il massimo dispiegamento dell’energia e dei poteri
personali, la tensione deve essere allentata per permettere
un radicale capovolgimento del punto di vista. Il proprio ego
viene sacrificato e per compiere questo sacrificio è
necessaria la Forza, il massimo della forza. Con l'Appeso si
è nella fase passiva o mistica: si rinuncia, cioè,
alla valorizzazione delle proprie energie. Inoltre in questa
carta si può vedere, nel capovolgimento del corpo fisico,
un capovolgimento dello sguardo e della prospettiva: l'intelletto
viene abolito, la razionalità smette di governare il
comportamento, e la mente diviene ricettiva, come dimostra il
giallo ricettivo dei capelli, alla saggezza interiore profonda.
Cambia il punto di vista sulla vita: ci si distacca da una visione
del mondo ereditata dall'infanzia per raggiungere una propria
verità personale, si attua una presa di coscienza.
In chiave psicologica questa carta rappresenta l'introspezione,
la capacità individuale di autoanalisi, comunque un cambiamento
profondo nella vita psichica dell’individuo. È
una delle carte più inquietanti e affascinanti dei Tarocchi,
una carta che tocca da vicino la coscienza umana. L'uomo nel
percorso del suo cammino verso la conoscenza ha scelto la strada
della sublimazione e la sua posizione è di totale sottomissione
alle leggi naturali, con conseguente rinuncia a ogni egoismo.
La posizione delle gambe dell’Appeso, una diritta e l'altra
piegata, ricorda quella dell’Imperatore. Ma le gambe dell'Imperatore
si incrociano in modo dinamico, con una gamba in avanti, pronta
a entrare in azione. Invece, l'Appeso piega una gamba dietro
l'altra per restare meglio immobile. Allo stesso modo le sue
mani, simbolo della capacità di agire, sono incrociate
dietro alla schiena: non fa, non sceglie. Ai due lati del personaggio
vediamo dei rami tagliati, sacrificati. Per la nascita materiale
o spirituale che si sta preparando, occorre una sosta. Ed essa
può dipendere da una malattia oppure essere voluta in
seguito ad una libera riflessione. L'Appeso ha la gamba sinistra
ripiegata dietro l'altra gamba che penzola dalla corda e forma
una croce sopra al triangolo discendente i cui angoli sono formati
dai gomiti e dalla testa. Tale segno, un triangolo discendente
sormontato da una croce, è il simbolo della Grande Opera,
segno opposto al triangolo ascendente sormontato da una croce
che, sul piano degli elementi, è il simbolo dello Zolfo
e che abbiamo trovato nel IV Arcano, l'Imperatore. Il triangolo
con la punta rivolta verso il basso rappresenta l'Acqua sovrastata
dalla croce degli clementi, dall'unione dei due piani opposti:
il maschile verticale, attivo e di fuoco e il femminile orizzontale,
passivo, di acqua. Ricordiamo che il Quattro, la croce degli
elementi, è anche il Cubo, l'Imperatore, la pietra angolare
della costruzione, la prima Realizzazione sul piano concreto.
4 X 3=12, cioè il cubo moltiplicato per i tre piani dell'essere,
otteniamo così un dodecaedro che, con le sue prospettive
spaziali, sembra aprire una nuova dimensione. Infatti, la testa
dell'Appeso è sospesa sopra ad un abisso nella quale
la punta del triangolo si incunea per discendere; è un
operazione difficile e paradossale: per salire bisogna capovolgersi
e scendere proprio come era capitato a Dante quando aveva dovuto
uscire dall'Inferno per risalire verso il Purgatorio.
L'Appeso può anche rievocare la figura di Cristo e, tramite
essa, il dono di se stessi. I dodici rami tagliati sarebbero,
dunque, il simbolo dei dodici apostoli. Tuttavia, essendo i
Tarocchi impregnati delle tre grandi religioni monoteiste, si
può anche vedere nei dieci bottoni presenti nella veste
dell'Appeso un rimando alla tradizione cabalistica e alle dieci
sephirot dell'Albero della Vita. In altre rappresentazioni dell’Appeso
i bottoni sono nove, numero comunque significativo, simbolo
dell'iniziazione.
Interpretazioni carta al diritto:
Questa carta indica un momento di pausa, di
lavoro interiore, di riflessione per scendere più a fondo
nei progetti e nella conoscenza di se stessi. Può anche
rimandare ad un blocco, all'incapacità di agire. Spesso
indica che non è il momento giusto per fare una scelta,
la situazione o il nostro punto di vista devono maturare. Qualsiasi
ritardo, qualsiasi ostacolo ha una sua ragione nascosta e deve
essere interpretato come un avviso provvidenziale, da tener
conto. Non resta che accettare il destino, comprese le sconfitte
e i blocchi, e sottomettersi almeno temporaneamente al corso
degli eventi, senza tentare di cambiarlo.
È una carta che rimanda alla dedizione: tutto deve essere
disinteressatamente sacrificato a una persona o a una causa,
senza aspettarsi ricompense immediate. La situazione attuale
è comunque destinata a capovolgersi completamente, a
subire mutamenti radicali e svolte decisive, negative solo in
apparenza. Si tratterà, però, di una trasformazione
lenta, più interiore che esteriore.
Dal punto di vista sentimentale indica un amore platonico, segreto,
romantico, magari inizialmente non corrisposto; può esserci
una temporanea separazione dal partner che serve a far riflettere
e maturare.
Dal punto di vista professionale il successo si ottiene poco
per volta, con un lavoro coscienzioso e disinteressato.
Può indicare anche una persona idealista, altruista,
pronta a sacrificarsi.
Interpretazioni carta al rovescio:
Quando l’Appeso compare al rovescio la
situazione esistenziale del consultante è particolarmente
difficile, contrassegnata da preoccupazioni, rimorsi, occasioni
perdute. Prevalgono i dubbi e l’incertezza e il consultante,
incapace di decidere, tende alla rinuncia.
Può indicare un sacrificio inutile o eccessivo, prove
dolorose vissute male, senza riuscire a trarne un insegnamento.
Dal punto di vista affettivo indica un amore non corrisposto,
la fine di un rapporto, un tradimento o una relazione con una
persona già impegnata.
Dal punto di vista professionale indica una situazione o un
ambiente professionale insostenibile, il bisogno di cambiare.
Può indicare anche una persona troppo sognatrice, introversa
e inconcludente.
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