Regole della Cartomanzia. Il mazzo, il cartomante e il consultante

II mazzo

• Scegliere fra le decine e decine di mazzi oggi in commercio quello che più attrae e che si apprezza particolarmente nel disegno, nel formato e nei colori.

• Perché il mazzo si possa considerare veramente proprio sotto ogni punto di vista, occorre liberarlo dagli influssi vibrazionali di altre persone quali il produttore, il venditore ecc. che maneggiandolo, anche solo casualmente, lo hanno in qualche modo impregnato.

Al riguardo , esistono veramente svariate metodiche , anche se a mio avviso, basta una tecnica molto semplice; in un momento di rilassamento , ottenuto magari attraverso la meditazione, tenere il mazzo di carte fra le mani , impregnarlo della nostra energia positiva e dei nostri migliori intenti ; ripetere mentalmente il nostro nome per tre volte , e chiedere alle carte di diventare il nostro personale strumento di Divinazione .Mantenere il contatto per almeno 15 min. successivamente, passare le carte nel fumo dell’incenso per purificarle.
Di seguito , descrivo la tecnica che solitamente viene consigliata dalla maggior parte dei libri di cartomanzia :
, La consacrazione del mazzo deve essere effettuata con la Luna crescente o piena, possibilmente nel periodo compreso fra maggio e luglio, in una serata di lunedì. Non si tratta di limitazioni superstiziose, ma di suggerimenti elaborati dall'osservazione astrologica la quale, collegando simbolicamente i segni del cielo con gli eventi terrestri, riconnette sia la Luna sia i giorni e i mesi a essa consacrati, a tutto quanto concerne la sfera dell'intuizione e dell'esperienza sovrasensibile.

Dopo essersi accuratamente lavati le mani, quindi, stendere sul tavolo un panno bianco o violetto e disporre in ogni angolo una candela, un bastoncino d'incenso, una tazza piena d'acqua e un piattino contenente del sale: i simboli dei quattro elementi cosmici, fuoco, aria, terra, acqua. Procedere soffiando su ciascuna delle settantotto lame, davanti e dietro, passando poi l'intero mazzo, ricomposto secondo l'ordine numerico, prima nel fumo dell'incenso, poi sopra la fiamma della candela. Continuare ancora stendendo tutte le carte in file ordinate, consacrandole ai quattro elementi pronunciando ad alta voce la formula seguente: "lo (nome e cognome), consacro e affido queste carte al fuoco, all'aria, all'acqua e alla terra, perché rappresentino l'universo ed esprimano unicamente il Vero". Ricomposto di nuovo il mazzo, esporlo per sette notti consecutive (perché il sette è il numero della Luna) direttamente alla luce lunare. Terminare racchiudendolo in un sacchettino di tela bianca insieme con qualche frammento di pianta o animale sempre connesso, a livello simbolico, con il latteo satellite della veggenza: conchiglie, canfora, foglie di malva o di lunaria, un ninnolo d'argento, una perla. Sarà opportuno unirvi anche una propria fotografia corredata di nome, cognome e data di nascita; avvolgere poi in un secondo panno sempre bianco o in alternativa viola, il colore di Nettuno, e riporre in tasca durante il giorno e sotto il guanciale durante la notte per altri sette giorni. Le carte vanno conservate, così avvolte, in un cofanetto di legno o cartone, evitando tassativamente la plastica e il metallo, eccettuato, naturalmente, l'argento.

• A partire dal momento della consacrazione, curare che nessun altro all'infuori del consultante limitatamente al momento del consulto, abbia modo di mettere le mani e le relative vibrazioni, sulle carte così ripulite da ogni influenza esterna.

• Sempre onde evitare contatti vibrazionali, ricordare, al termine di ogni consulto, di rimescolare, riordinare e smagnetizzare il mazzo soffiandovi sopra e passandolo ripetutamente nel fumo dell'incenso prima di riporlo nella sua custodia.

Il cartomante

• La pratica dell'arte cartomantica implica il raggiungi mento di una discreta capacità di rilassamento e di concentrazione, condizioni indispensabili per immettersi correttamente in Alfa, lo stato mentale più idoneo alla previsione e alla veggenza.

Sarà opportuno, di conseguenza, addestrarsi quotidianamente, praticando esercizi di rilassamento, respirazione, concentrazione oppure, se lo si preferisce, di yoga.

• Sarà sempre necessario unire a una spiccata sensibilità, ricettività, perspicacia e una memoria ben coltivata, tutte prerogative irrinunciabili per un apprendimento corretto della cartomanzia, anche una buona dose di obiettività e un atteggiamento assolutamente neutrale.
Facendosi carico delle problematiche del consultante, infatti, si rischierebbe di farsi coinvolgere emotivamente e di proiettare i propri sentimenti sul responso al punto di invalidarlo ..
Per questa ragione è consigliabile, almeno agli inizi, limitare l'esercizio ad amici e conoscenti, rimandando nel tempo la pratica previsionale rivolta a parenti stretti o comunque a persone emotivamente molto Vicine.

• Allo stesso modo è preferibile evitare consulti per se stessi, col rischio di un atteggiamento difensivo e certamente poco obiettivo nei confronti di eventuali previsioni indesiderate.

• Ricordare sempre che i tarocchi esigono, da chi li interroga ma ancor più da chi li interpreta, la massima fiducia, in mancanza della quale rimarranno muti come un libro chiuso.

• È indispensabile imparare a conoscere le proprie carte, e non soltanto attraverso la vista, cercando di coglierne ogni dettaglio, ogni simbolo segreto. Si dovrà penetrare in ogni carta toccandola, sforzandosi di sentirne i colori attraverso i polpastrelli, accarezzandone i contorni. E, ancora, visualizzandola, riproducendone mentalmente l'immagine a occhi chiusi oppure meditando sulle forme, le sfumature, i particolari raffigurati, entrando direttamente, come se si trattasse di una porta segreta, in colloquio con il personaggio allegorico che la rappresenta: il Papa, la Giustizia, l'Impiccato, il Bagatto..

• A prescindere dalla pressione del consultante, rifiutare sempre di interrogare gli arcani ogni qualvolta ci si senta stanchi, turbati, depressi. Malattie, disagio fisico e psichico, stress, tensione o semplicemente una forte antipatia nei confronti del consultante possono influire molto negativamente sul responso. Assolutamente proibito, inoltre, consultare a stomaco ingombro o durante il periodo mestruale.

• Ugualmente necessario è mettere il consultante a proprio agio, trattandolo con il giusto distacco emotivo ma anche con cortese interessamento e con rassicurante gentilezza. Qualunque sia il responso delle carte, evitare per quanto possibile di mentire, ma non trascurare mai di bilanciare diplomaticamente una previsione poco felice, offrendo in cambio un consiglio, un'alternativa o almeno una speranza.

• Trovandosi nella condizione di consultare per una persona assente, è necessario procurarsi una sua fotografia corredata dei suoi dati anagrafici o, in alternativa, un oggetto con cui sia venuta lungamente a contatto, da tenere sotto la mano sinistra mentre si estrarranno le carte in vece sua.

• Sin dall'antichità, il consulto cartomantico richiede una corresponsione anche minima in denaro, che ne sancisce la serietà e ne attesta il valore. Ma fino a che non ci si sentirà sufficientemente padroni dell'arte, il consulto dovrà essere considerato come un'occasione di apprendimento esente da qualsiasi forma di compenso.

• Da non trascurare in nessun caso il dovere della riservatezza e l'imperativo del silenzio nei confronti delle delicate situazioni private confidate dal consultante. Discrezione sarà sempre la parola d'ordine.

Il consultante

• Si tenga sempre presente, innanzi tutto, che la lettura degli arcani non è un gioco, uno scherzo da salotto ma, al contrario, una ricerca sottile fondata sul simbolo, una manifestazione, guidata dalle immagini, dei poteri paranormali della predizione e della veggenza. Chi si presta a leggere le carte, mette a disposizione, oltre al proprio tempo, anche le proprie conoscenze esoteriche e le proprie energie parapsichiche da contraccambiare, come minimo, con la fiducia e con il rispetto.

• In nessun caso si dovrà abusare della cartomanzia, eleggendola a stampella della propria esistenza. Non si richiederà quindi, il responso delle carte troppo di frequente, se non si desidera che il loro simbolismo si svuoti rifiutandosi di rispondere. A questo proposito, si farà bene a ricordare che il destino non si muta bersagliando le carte di insistenti, ripetitivi quesiti, ma lo si cambia caso mai con la volontà, l'autocontrollo e con un uso intelligente della magia. Oltre a ciò, bisogna tener conto che un consulto, eccettuate le domande riguardo a un episodio unico nella vita, come un matrimonio, una laurea, la prima gravidanza ecc. ha una validità variabile da uno a tre anni. Tuttavia, nei periodi più fluttuanti dell'esistenza, è consentito consultare i tarocchi con maggior frequenza. Anche i quesiti focalizzati su una questione in via di attuazione hanno una tolleranza maggiore, fino a tre-quattro settimane fra una lettura e l'altra.

• Le domande devono essere sempre formulate in forma semplice, corretta e passibile di una sola risposta, concentrandosi con molta calma su di esse ed evitando di insistere su tematiche alle quali le carte hanno già fornito un responso, favorevole o infausto che sia.